Parrocchia CATTEDRALE

SS. Pietro e Paolo

 

Diocesi di Lamezia Terme

 

Pellegrinaggio delle

Comunità Neocatecumenali

 

08 MAGGIO 2014

                                                                                                                                                  foto di Saveria Pugliese

 

scritto da Giovanni ROCCA

 

      Oggi in Cattedrale, in occasione del mese mariano, presieduta dal nostro Vescovo Luigi CANTAFORA, è stata celebrata la S. Messa vespertina con il Pellegrinaggio delle Comunità Neocatecumenali. Durante la S. Messa sono state benedette dal Vescovo due famiglie di Lamezia Terme che sono state inviate in missione in Francia e Thailandia (Cina).

Prima del Vangelo, le famiglie che andranno in missione, hanno dato la loro testimonianza del perché lasciano tutti gli affetti familiari, amici, terreni, case, per portare altrove la Parola di Dio.

Il Vescovo da parte sua, ha regalato loro la Croce, per guardare con gli occhi e il cuore, con la luce e la forza umile dell’Amore di Cristo che porta la pace agli uomini di buona volontà. Nella Croce di Cristo c'è tutto l'amore di Dio, c'è la sua immensa misericordia. Tutta la comunità di Lamezia Terme si è stretta attorno a queste famiglie con la preghiera, affidandole a Cristo Gesù e alla Vergine Maria di Visora.

 

L’omelia del Vescovo:

San Francesco chiama a se le pecorelle smarrite e dice di andare a proclamare il Vangelo. Si mise in viaggio nella città di Assise e  giravano tutta la città. Frate Leone chiese a Francesco…  quando cominciamo a predicare? e Francesco stava in silenzio. Frate Leone al tramonto  dice: ma oggi non abbiamo fatto niente.. Francesco risponde: noi oggi abbiamo predicato con la vita.. Io potrei non predicare stasera .Avete sentito dalla viva voce  le preoccupazioni, le ansie, ma insieme la forza, la decisione, per seguire il Signore, per portarlo li dove non risuona la sua voce facilmente, così in Francia così nella Cina. Accogliendo e ascoltando queste famiglie e partire con questo versetto del profeta Osea: Ecco l’attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.

Con profonda gioia carissimi, oggi, qui a Lamezia, partecipiamo all’invio in missione di due famiglie della nostra città, che, dopo un lungo cammino di ascolto e discernimento, hanno deciso di offrire la loro vita per l’evangelizzazione. Solo Dio può attirarci così a sé da permetterci di lasciare tutto per il Vangelo. Carissimi Valentino e Teresa, Antonio e Angela, certamente il Signore ha parlato al vostro cuore, vi ha chiamato e vi ha dato un coraggio che viene solo dalla fede in Lui. Il Signore vi ha condotto nel deserto del cuore, per operare in voi questa decisione altissima, come ha fatto con Maria e vi condurrà nei deserti del nostro mondo per annunciare che Lui è con noi, che il Signore è in mezzo a noi. Forse alcuni potrebbero pensare. Questi fratelli che partono sono degli eroi sono dei giganti, l’avete ascoltati anche voi… i dubbi le perplessità. In verità, essere mandati nel mondo per annunciare il tesoro il Vangelo è un grande dono. Ma

 ricorda l’apostolo paolo noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Ricordava Papa Benedetto XVI che nel nostro tempo aumenta la desertificazione spirituale, ma il mondo è sempre più assetato di Dio. Al tal proposito, aggiunge, Papa Francesco e dice di essere queste persone  anfore per dare da bere agli altri. A volte l’anfora si trasforma in Croce pesante, ma è proprio sulla Croce dove, trafitto, il Signore si è consegnato a noi come fonte di acqua viva. Carissime famiglie, come la Vergine Maria anche voi siete stati visitati dal suo angelo, perché il Signore si serve sempre di mediatori, per annunciarvi una Buona Notizia dell’amore gratuito di Cristo morto e risorto. Il Cammino Neocatecumenale è stato per voi il grembo fecondo della Chiesa nel quale siete cresciuti come figli di Dio.

Avete sperimentato che il Signore vi ama gratuitamente, avete gioito per il dono della Sua presenza nella vostra vita, vi ha benedetto con il dono dei figli e ora sentitela gioia, il dovere restituire al Signore quanto vi ha dato. Come dice il salmo che cosa renderò al Signore per quello che mi ha dato per tutti i benefici che mi ha fatto per tutte le grazie che ho ricevuto in tutto questo tempo. La missione nasce dunque come risposta d’amore ad un amore gratuito nasce da un cuore ferito da questo amore che l’ha sperimentato, che ha toccato con mano.  Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date, dice l’apostolo. Incomincia per voi una grande avventura. ANDATE E FATE DISCEPOLI TUTTI I POPOLI. Voi vi mettete al servizio del Vangelo perché la speranza che abita in voi raggiunga tante altre persone che non conoscono il Signore, nelle periferie esistenziali, negli ambienti scristianizzati,  nel nostro mondo assetato di Dio. Tant’è vero che i cristiani, al tempo dei primi cristiani, più che predicare con le parole predicavano con la vita stando in mezzo ai pagani. Tant’è vero che i romani uomini che non calcolavano fratelli stranieri di altri popoli, che erano soltanto nemici da schiavizzare, da dominare, dinanzi alla vita dei cristiani dicevano guardate come annunciano il Vangelo.

 

Come Papa Francesco ha detto a circa 600 famiglie del Cammino che ha inviato in missione lo scorso 1 febbraio, ricordate che lo Spirito di Dio vi precede sempre. E’ Lui che agisce, voi dovete solo essere suoi strumenti, docili. Maria nell’Annunciazione si è messa semplicemente nelle mani di Dio, ha ascoltato e ha lasciato fare a Lui. Il linguaggio più efficace per trasmettere l’amore di Dio è che gli altri vedano amore tra voi, nella famiglia, all’interno della missione, nella collaborazione con gli ambienti in cui vivete. Tanto da porte suscitare in loro guardate come siamo. L’impresa non è facile. C’è il problema della lingua, della cultura, delle usanze, delle tradizioni, ma sperimenterete che il Vangelo è per tutti, parla a tutti, è per ogni uomo. Infine in questo mese mariano volgiamo lo sguardo alla Vergine Maria. Nelle letture proclamate l’abbiamo vista all’inizio della Chiesa, unita agli apostoli nel Cenacolo. E’ Lei la Stella dell’Evangelizzazione, è Lei la Madre a cui rivolgersi sempre in ogni situazione. Vi affido a Maria, augurandovi di essere missionari gioiosi, vi auguro di portare a tutti la bontà e la tenerezza di Dio. Questo mondo ha bisogno di scoprire questa tenerezza  ha bisogno di scoprire che la morte è stata sconfitta per sempre e l’ultimo podio non è il peccato,  non è la morte, ma la risurrezione. Carissimi, una particolare benedizione, rivolga la Vergine Maria ai vostri figli: Chiara, Antonio, Sara, Karol, Samuele, Rocco e al bimbo che Angela porta nel grembo che già diventa missionario porta il vangelo già nell’utero materno.. su tutti noi Maria rivolga il suo sguardo benedicente e gli dia non solo l’audacia, il coraggio di annunciare il Vangelo, ma la gioia di essere in mezzo a questi popoli, a questi paesi, la Francia e la Cina, presenza reale del Signore risorto che vince la morte e dona a tutti la speranza che non siamo soli.  E l’uomo non è condannato alla solitudine, ma che il Signore è con noi e ditemi se il Signore è con noi, chi sarà contro di noi?. Questa è la volontà del Vangelo che voi siete chiamati a portare con la vostra vita, con le vostre famiglie, in mezzo a questi popoli.