Parrocchia CATTEDRALE

SS. Pietro e Paolo

 

Diocesi di Lamezia Terme

 

 X ° anniversario di Consacrazione Episcopale

di S. E. Mons. Luigi CANTAFORA

e Ordinazione Presbiterale dei

Diaconi Francesco Farina, Silvestro Iera e Antonio Pascale

25 MARZO 2014

                                                                                                                              

                                                                                      guarda le foto di Saveria PUGLIESE

                                                                                                

 

scritto da Giovanni ROCCA

 

Solenne cerimonia per la ricorrenza del X° anniversario di consacrazione di S.E. Mons. Luigi A. CANTAFORA, e l’ordinazione presbiterale dei Diaconi Francesco Farina, Silvestro Iera e Antonio Pascale,  ieri sera nella cattedrale. I diaconi sono stati istituiti Sacerdoti tramite l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Vescovo. Una cerimonia emozionante, caratterizzata da diversi momenti simbolici di un’ordinazione sacerdotale. Le Comunità di Gizzeria e Lamezia Terme si sono stretti attorno ai nuovi sacerdoti.

Il Vescovo ha salutato con cordialità i sindaci di  Gizzeria e Lamezia Terme  e i familiari dei nuovi presbiteri che hanno consegnato i loro figli al Signore.

Alla fine della Celebrazione Eucaristica, il Presule ha invitato i neo-sacerdoti a recarsi presso il Monastero di clausura delle Clarisse per celebrare la S. Messa e affidarsi alle loro preghiere.

 Omelia

E’ per me motivo di grande gioia ritrovarci insieme qui cari presbiteri, nel giorno del 10° anniversario della mia consacrazione episcopale.

In questa ricorrenza desidero ringraziare il Signore per il dono del ministero sacro e per il dono di poter conferire l’ordinazione presbiterale ai diaconi Francesco, Silvestro e Antonio.

L’Ordinazione di tre nuovi sacerdoti nel nostro giorno dell’anniversario della consacrazione, ci aiuta a comprendere qual è il ruolo del Vescovo nella Chiesa. Come ha ricordato Papa Francesco il Vescovo non è un manager o un amministratore delegato di un’azienda. A nessuno sfugge che il compito non è sempre facile e che nessuno è immune da errori e sbagli.

Per questo ripeto le parole che il Vescovo pronuncia nella Messa crismale “ … e pregate per me o  carissimi fratelli, perché sia fedele al servizio apostolico affidato alla mia umile persona, e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti”.

La solennità odierna dell’Annunciazione del Signore dischiude per noi una grande verità su Dio. Ciò è accaduto a Nazareth, lontano dagli sguardi del mondo, è stato un atto singolare di Dio. Si è trattato di un potente intervento di Dio, che rivela la forza del suo amore per noi. Riflettere su questo mistero infonde in noi una grande speranza.

Ecco dove sta la sfida di ogni credente! Dio ci invita a credere che Egli può operare cose grandi per noi, può donarci la vita eterna, renderci partecipi e destinatati del suo amore gratuito.

E la cosa grande che il Signore sta per compiere stasera è proprio l’ordinazione presbiterale di questi tre nostri fratelli. Ecco carissimi Francesco, Silvestro e Antonio, a quale grande opera il Signore ha voluto destinarvi. A voi viene oggi affidato il Mistero, a beneficio di ogni uomo e donna che vi incontrerà. Quale Mistero!?.. Il Mistero che, tenuto nascosto per secoli, è stato pienamente manifestato con l’incarnazione del Figlio di Dio. Ovvero, il Padre è ricco di misericordia e di amore per noi e ci vuole veramente suoi figli. Egli da morti che eravamo per i nostri peccati ci ha fatto rivivere, rinascere in Cristo Gesù. Da oggi in poi, la vostra vita non ha altro significato che questo: annunziare a tutti la straordinaria ricchezza di Dio, rendendolo presente attraverso la celebrazione dei sacramenti e far risplendere davanti agli occhi di tutti la bellezza del volto umano di Dio, attraverso la vostra testimonianza. La vostra esistenza dovrà da oggi identificarsi con questa missione: annunciare l’amore gratuito di Cristo. Non ci dovrà più essere nessuna “zona” della vostra vita e nessuna regione della vostra esistenza che non sia attraversata, afferrata da questa missione: tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. Per questo vi viene chiesta l’obbedienza al Vescovo, il celibato e il disprezzo della mondanità. Le promesse e gli impegni che assumete in questo sacro rito non sono cosa di poco conto o carissimi fratelli. In particolare la purezza del cuore e la promessa del celibato vi ricorderanno che il sacerdote si pone in rapporto con ogni uomo e ogni donna dal punto di vista del loro eterno destino. Non ha altri interessi, non fa da padrone. Un prete che fa dei fedeli laici un circolo di amici ha già tradito la sua missione. Un prete che fa della sua parrocchia un cocktail di amici ha già tradito realmente il suo apostolato. L’esempio e gli insegnamenti di Papa Francesco in tal senso possono essere un grande aiuto sia a voi cari diaconi da oggi inseriti nell’ordine del presbiterato, sia a noi che da anni abbiamo ricevuto questo dono di grazia. Valgono anche per noi le recenti parole del Papa ai Cardinali. Infatti un prete non appartiene a un rango sociale, a una casta di privilegiati, non entra in una corte. Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del vangelo: si si, no no. I nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità. Tra poco figli carissimi sarete uniti con il Sacro Crisma. Questa unzione è segno della speciale consacrazione per cui voi siete di Cristo Gesù. Ebbene è questo rapporto vitale con Cristo che vi salverà, che da gioia alla vostra vita.  Il sacerdote può anche perdere tutto ma non il suo legame con il Signore, altrimenti non avrebbe più nulla da dare alla gente. Pertanto chiediamoci con le parole del santo Padre: qual è il posto di Gesù Cristo nella mia vita sacerdotale? È un rapporto vivo, da discepolo a maestro, da fratello a fratello, da povero uomo a Dio? O è un rapporto un po’ artificiale che non viene dal cuore? Che non viene della profondità della nostra vita interiore.

 Carissimi figli, il profumo del Crisma si può perdere nella vita se il proprio rapporto con Dio passa in secondo piano. Possiamo diventare preti manager, preti professionisti, preti specialisti, bravi, intelligenti, studiosi, preti animatori, ma se ci allontaniamo dal Mistero riversato nei poveri vasi della nostra carne, non siamo che sabbia sbattuta dal vento, anzi siamo da commiserare più di tutti gli altri uomini. Infatti quando non c’è Cristo nella vita di un prete, ci sono altri dei che hanno come frutto, il frutto di se. L’idolo che porta a guardare solo a se stessi, a compiacersi della propria bellezza, sordi al bisogno degli altri, paghi soltanto di sé, ma destinati a morire perché non generano vita nuova, perché hanno perduto la loro fecondità e senza fecondità non c’è crescita, perché la vita nasce sempre vita. Nella vita non perdiamo il bonus odor Christi, il buon profumo di Cristo. Esso è il profumo dell’amore del Padre per ogni figlio e si custodisce stando vicini a Cristo e respingendo le seduzioni del nemico e le seduzioni del mondo. Questa è la mia preghiera per voi, carissimi Francesco, Silvestro e Antonio e per tutti i presbiteri e diaconi della nostra Chiesa di Lamezia Terme. Non perdete mai il profumo di Cristo, perché quello attira il fiuto del popolo. Oggi la Chiesa non è più attesa, ma la chiesa può essere attraente per sedurvi, e un prete non può essere pronto se con la sua vita non seduce realmente le pecore. E io ho dato.  Affido voi, me e tutti i sacerdoti a Maria. In Lei abbiamo la piena disponibilità all’opera di Dio. Nel suo Fiat è racchiuso il mistero dell’amore di Dio che cerca la collaborazione di ciascuno di noi. Ci affidiamo alla sua preghiera di Madre, lei che ha accolto la buona notizia, dimentica di sé, in fretta l’annuncia ai poveri, agli ultimi, ai piccoli, come anticipo di cieli nuovi e terra nuova. Ottienici Madre,  la gioia di gridare con tutta la nostra vita: Vieni Signore Gesù, vieni nel tuo giorno senza tramonto per mostrarci finalmente e per sempre il tuo volto di Padre nel quale rivediamo il volto del Figlio e del Padre accompagnato da oltre e l’onore e la potenza nei secoli dei secoli . Amen