Parrocchia CATTEDRALE

SS. Pietro e Paolo

 

Diocesi di Lamezia Terme

 

 VEGLIA di PREGHIERA

MISSIONARI MARTIRI 

24 MARZO 2014

(Martirio significa testimonianza. Per noi cristiani è la testimonianza di un incontro che ci ha afferrato, coinvolto e che non possiamo abbandonare, né dimenticare. E’ la testimonianza  della luce di Cristo che ha fatto irruzione nella nostra vita e che abbiamo deciso di accogliere, amare seguire. La testimonianza rende manifesta ciò che la fede vive e sperimenta.)

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scritto da Giovanni ROCCA

 

E’ stata celebrata in Cattedrale la prima Veglia di preghiera Missionari Martiri a cura dell’Ufficio missionario diocesano per la cooperazione tra le chiese rappresentato da Don Antonio Costantino.

La veglia è stata presieduta da Don Tommaso Buccafurni, con don Antonio Costantino e Don Antonio Muraca. Il gruppo "missio giovani" di Lamezia Terme con altri gruppi missionari, hanno animato la veglia mentre i canti sono stati interpretati dal Coro Rorate Coeli Desuper.

Dopo alcune riflessioni e la lettura del Vangelo secondo Matteo (10, 16-25 a ) vi è stata una breve riflessione di Don Tommaso Buccafurni il quale ha detto: “… Questa sera stiamo celebrando una festa, l’entrata  in cielo di tanti nostri fratelli che avendo amato Dio fino al dono di se stessi vivono nella gloria del cielo. Sono nostri fratelli e proprio per la comunione dei santi sono anche vicino a noi con la preghiera oltre che con l’esempio. La circostanza di oggi ci fa riflettere cosa vuol dire essere cristiani nell’oggi.  La Differenza tra i martiri che hanno versato il loro sangue  e tanta altra gente  che lo hanno versato per altri motivi è nell’amore, nell’amore della verità, nell’amore per Cristo e nell’amore per il prossimo. I missionari martiri hanno creduto veramente in Gesù. I missionari martiri sono l’espressione della fede viva. Lasciano persino la loro terra  per andare verso altri paesi e non sanno cosa trovano,  ma vanno per  portare il Signore, perché il Signore è importante per tutti. Portare Dio nel loro cuore è creare le basi dell’umanità. Nel mondo tanti uomini non hanno il senso del vivere e i missionari vanno appunto per dare questo senso, il senso della vita che è Dio perché è colui che ci ha creati per amore, e solo lui può riempirci il cuore con l'amore.  I missionari hanno lasciato i loro beni, le loro sicurezze, per andare verso l’ignoto, per far conoscere il loro amore universale che si avvicina all’amore di Cristo in croce, dove le sue parole date all’umanità e il suo sangue versato per l’umanità, hanno trasformato la fede, ecco  la salvezza di cristo che concretamente  passa attraverso l’opera di chiunque la pronuncia, di chi la trasporta in questo caso dei missionari.

I martiri ci dicono che non c’è una meta per dire che ognuno è a posto con Dio, perché non c’è una meta all’amore. Dio ci ha amati  fino al punto tale di dare se stesso e noi dobbiamo amare Dio fino al punto tale di noi stessi e amare il prossimo come Cristo. Il sangue versato dai missionari nelle vari parti della terra (incominciando da Giovanni Battista martire della verità sul matrimonio) è un punto di riferimento per rendere viva la nostra fede. Anche noi seguendo il Signore siamo anche esempio della sua vera umiltà. Raccogliamoci sempre con la preghiera interiorizzata e vissuta nel profondo del nostro cuore e chiediamo al Signore come gli apostoli di aumentare la nostra fede.”

Momento toccante quando Don Antonio Costantino ha annunciato i nomi dei missionari e operatori pastorali, uccisi per il vangelo di Cristo nel corso dell’ultimo anno.