scritto da Giovanni ROCCA

Dopo la Comunità “Belem”, un’altra comunità “La Fazenda della Speranza” è stata voluta nella nostra Diocesi dal Vescovo Luigi Cantafora.

Stamattina alla presenza del parroco Don Carlo Cittadino e del fondatore della Fazenda della Speranza il Sig. Nelson che ha ringraziato il nostro Vescovo, è stata celebrata la prima S. Messa in Cattedrale presieduta dal loro Padre Spirituale (Padre Giuseppe).

La Comunità ha come fonte ispiratrice Gesù, che si trova presente in ogni persona ed in particolare nei più bisognosi, condividendo la vita di coloro che non hanno amore, quell’amore gratuito.

Nella fazenda ci diverse vocazioni: religiosi, sacerdoti, sposati, celibi consacrati e tutti trovano il oro spazio dentro la Comunità.

L’esperienza di vita proposta da questa comunità di recupero è per persone con problemi di dipendenze, soprattutto di giovani con problemi di droga, alcool, ecc… .

Donarsi tutti i giorni per vedere i giovani liberarsi dalle droghe, questa è vocazione.

Oltre alla presentazione della Comunità da parte del loro fondatore Nelson, alcuni ragazzi hanno raccontato la loro vita fatta di violenze su se stessi e sugli altri, prima di arrivare alla Fazenda, con il disprezzo per la propria vita e con le proprie colpe, con le sofferenze delle loro vite tormentate e prima di ritrovare la speranza di poter cambiare e potersi perdonare per tutto il male commesso, perdonando anche coloro che gliene hanno fatto. Nella Fazenda hanno scoperto la Parola di Dio che li ha cambiati.

Certo non tutti i ragazzi ce la fanno ma questa Comunità fa di tutto per aiutarli, proponendo un percorso di discernimento e formazione.

Giorno 21 febbraio 2015 sarà inaugurata la loro sede a Sant’Eufemia Lamezia.

Dove la società non vede più alcun futuro o speranza, i cristiani sono chiamati ad annunziare la forza della Resurrezione: proprio qui, gli operatori della Fazenda della Speranza, testimoniano il Vangelo di Cristo in mezzo a una società consumistica lontana da Dio. Com'è diversa la prospettiva del Creatore nella sua opera! «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona!» (Gn 1,31).