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L'Assunta
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Gruppo Scout Lamezia Terme 1 "don Saverio Gatti"

Lo scoutismo fa la sua prima comparsa a Lamezia Terme (allora Nicastro) nei primi mesi del 1959. Fu Don Saverio Gatti a riunire per la prima volta uno sparuto gruppetto di ragazzi nei locali della Cattedrale e a dare inizio, così, ad una delle più grosse esperienze di vita associativa nella nostra città, aprendo il Gruppo Nicastro I° dell'ASCI  (Associazione Scout Cattolici Italiani).

Don Saverio, il quale era già fortemente presente nella realtà giovanile, intuì  il valore che il metodo scout potesse avere nella formazione dei giovani e ne fece uno strumento prediletto per il suo  apostolato. In quel momento il panorama della realtà associative a Nicastro era estremamente povero, sia qualitativamente che quantitativamente, per cui, una proposta di vita associativa basata sullo spirito d'avventura e su  un protagonismo positivo dei giovani, non poteva non trovare subito un seguito. Fu così possibile realizare nel luglio  di quell'anno il primo campo scout sul Monte Reventino e nei primi mesi dell'anno seguente i primi esploratori  di Nicastro pronunciavano la loro promessa davanti ai fratelli scout venuti da Reggio Calabria.   Contemporaneamente, Don Saverio riuscì ad entusiasmare un gruppo di ragazze con le quali diede vita al primo nucleo  dell'AGI (Associazione Guide Italiane) e nell'estate del 1960 fu tenuto il primo campo estivo femminile ad Adami. Da quel momento lo scoutismo è andato sempre più affermandosi nell'attuale territorio lametino: è del 1962, infatti, la formazione del gruppo di Sambiase ad opera di Don Peppino Mazzotta, mentre nel 1970 si forma il primo nucleo di scout nel quartiere di Bella e nel 1971 nasce il gruppo di San Teodoro.

Nel Frattempo l'Associazione compie, a livello nazionale, un salto qualitativo con la fusione, nel 1973, dell'ASCI e dell' AGI nell'attuale AGESCI. A Lamezia, dove da tempo Don Saverio Gatti aveva compreso l'importanza della coeeducazione, si stavano già sperimentando attività tra scout e guide, per cui la nuova esperienza venne vissuta con molta serenità e naturalezza. Col passare del tempo la nostra associazione ha continuato associazione ha continuato a rafforzarsi ed espandersi a Lamezia: verso la fine degli anni '70 sorge il gruppo di S. Eufemia e nel 1988 è la volta del gruppo della parrocchia del Rosario. Oggi circa seicento giovani vivono la loro esperienza scout suddivisi negli otto gruppi cittadini. Nella storia dello scoutismo lametino non abbiamo particolari avvenimenti o date da ricordare, il nostro vissuto non è fatto di momenti o vicissitudini eclatanti, ma ci piace ricordare tutti quei giovani che in questi anni, grazie all' esperienza vissuta fra gli scout, hanno saputo maturare una coscienza civile, un profondo senso della solidarietà e del servizio agli altri.

Questo ci ha portato ad essere presenti in silenzio ed umiltà ogni qual volta era necessario dare un contributo: dal terremoto del Belice a quello dell' Irpinia, ma anche in tutte le associazioni di volontariato che anche in tutte le associazioni di volontariato che operano nel nostro territorio e, nel rispetto delle idee politiche di ciascuno, nella vita politica cittadina. A questi vanno aggiunti tutti coloro che, quotidianamente, senza nessun velleità di eroismo o di superiorità, si sforzano di testimoniare uno stile di vita basato sulla lealtà e sul rispetto reciproco, cercando di dare il loro piccolo contributo per lasciare il mondo un pò migliore di quanto non lo hanno trovato, secondo il messaggio lasciato dal nostro fondatore, Baden Powell.

Lupetti

Branco Kaniwara

Una "Famiglia  Felice". Uno spirito allegro che prende per mano, insegnando a scoprire il mondo con occhi curiosi, a rispettare gli altri, a diventare protagonisti nel gioco e nella vita all'aperto, a riconoscere la presenza e l'amicizia di Gesù. Un ambiente fantastico, la "giungla", in cui la favola insegna i valori che servono per affrontare gioiosamente la vita. Dagli 8 agli 11 anni le bambine e i bambini, assumendo graduali responsabilità, conquistano nuove capacità, sperimentando un modo di vivere insieme, preoccupandosi degli altri oltre che di se stessi, accettando ruoli e incarichi precisi. L'impegno della comunità, preso solennemente con una "Promessa" è quello di fare "del proprio meglio". Una volta alla settimana, Lupetti si incontrano con gli educatori nella loro sede che si chiama “tana”. Molto spesso, il Branco vive giornate intere all'aperto: un assaggio delle “Vacanze di Branco”, 8-10 giorni d'estate, da trascorrere insieme.

Esploratori/Guide

Reparto “Rispoli”

Di loro ci si può fidare. A 15 anni portano la responsabilità di una piccola squadra di 7 - 8 persone. I più piccoli hanno 11 anni, e occhi che gridano "fammi fare". I più grandi l' hanno percorsa imparando a meritare fiducia, facendo esperienza, conquistando la capacità di coordinare e animare gli altri. La Squadriglia è un cantiere di gente capace. In autonomia si riunisce, decide le sue "imprese" , si procura i fondi e i materiali per realizzare. La vita della Squadriglia è una scuola di "specialità". Da conquistare, da insegnare, da mettere al servizio del prossimo. Le Capo e i Capi Squadriglia sono le Guide e gli Esploratori che crescono di più. Gli adulti sono una presenza critica, uno stimolo alla verifica, un aiuto necessario nelle difficoltà. Ma il gioco è nelle mani di chi lo crea. Quattro angoli, una sede. Quattro Squadriglie, un Reparto. Le pantere, i lupi, gli sparvieri e i pipistrelli: questi i nomi delle squadriglie che formano il Reparto "Rispoli". Una comunità di educatori e ragazzi uniti dalla stessa legge, dieci articoli semplici ma impegnativi, che propongono un modo di vivere fraterno e leale. Il patto he lega tra loro le Guide e gli Scout di tutto il mondo. Al campo estivo, dieci giorni in "esplorazione", la vita scout ha l'emozione della scoperta, l'allegria della vita in comune, la profondità della preghiera. Ha la fatica e la gioia delle cose conquistate.

Noviziato e Clan

'a Toganza

Oltre il Reparto, la strada dello scautismo prende la direzione del mondo. Quello della scelta: la famiglia, il lavoro, l'impegno. Quello da "lasciare un pò migliore di come lo si è trovato". Con una scelta libera e personale, ragazze e ragazzi firmano la "Carta di Clan", in cui sono fissati gli obiettivi originali di ogni singola Comunità, e l'impegno di ognuno a svolgere un servizio concreto al prossimo. La strada del clan è la "Route": 8 giorni di campo itinerante, con l' "essenziale" e il "provvisorio" come compagni di viaggio. "Fare strada" significa distaccarsi ogni giorno dalle situazioni comode e dalle  idee acquisite e rendersi conto che non si è mai el tutto "arrivati". Il ritmo dei passi di ognuno va registrato su quello della comunità. Nel Clan, le Scolte e i Rovers programmano e gestiscono le attività insieme agli educatori. La fede, la partecipazione politica, la scuola, il lavoro, la famiglia, la sessualità sono i temi dei "Capitoli" di riflessione. Il servizio al prossimo è una delle maggiori esperienze di autoeducazione. Nelle maniche riboccate, nei campi di lavoro, nella collaborazione ai progetti di sviluppo per i Paesi più poveri, cresce una cultura della disponibilità, della gratuità, dell'attenzione, dell'impegno e dell'interesse verso gli altri e la collettività. Ogni Scout è una persona "pronta" all'intervento e all'azione. Che "pone il suo onore nel meritare fiducia". A21 anni il cammino di crescita attraverso lo scautismo finisce, per continuare con la Partenza, sulle strade della vita, nello stile dei valori cristiani e scout che si sono sperimentati. Con i valori della Legge nella pelle, con il buonumore dello spirito scout nel cuore. Cittadino del mondo, ogni Scout - diceva Baden - Powell- " è piacevole in compagnia, indispensabile in un naufragio".

L' Agesci

Ogni persona, per un educatore, è un fuoco da accendere. L'Agesci, l'Associazione delle Guide e degli Scouts Cattolici Italiani, è una tenda aperta dagli 8 ai 21 anni. Un progetto educativo globale, che punta a uno sviluppo dei vari aspetti della personalità, dove il corpo non conta meno del cervello e il  cervello meno del cuore. In una fraternità mondiale a cui partecipano quasi 25 milioni di ragazze e ragazzi di 120 Paesi, nel 1996, L'Agesci è una famiglia di quasi 200 mila persone, organizzate in gruppi e suddivise in Branche, secondo gli archi di età. In tutte si lavora per costruire un atteggiamento di rispetto, di collaborazione e di conoscenza. Ogni persona porta in sé il segreto della propria educazione. Il compito dell'educatore è quello di scoprirlo. In ogni Gruppo la squadra degli educatori, difficilmente paragonabile a un collegio dei docenti, forma la Comunità Capi: sono gli adulti responsabili di ciascuna Unità e i sacerdoti che collaborano come assistenti. Gratis. Gli educatori e i quadri, a tutti i livelli dell'Associazione, agiscono per una scelta volontaria di servizio. La democrazia è per l'Agesci un principio da consolidare e diffondere, un valore a cui educare, un metodo per prendere le decisioni: i responsabili, che rappresentano, direttamente o per delega, tutti i gruppi dell'Associazione, votano in assemblea i progetti. Persone nuove, cittadini del mondo, donne e uomini di pace. La dimensione internazionale dello Scautismo è apertura all'altro, comprensione del diverso, scambio gioioso tra i popoli, solidarietà nei confronti dei Paesi poveri.

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